We Go Now


All’inizio del 1972 Pawn Hearts arrivò al primo posto delle classifiche di vendita in Italia, mentre non era neppure entrato in quelle inglesi. I VDGG organizzarono il primo di ben tre tour italiani quell’anno, dove raccontano di essere stati accolti come star. Alle date italiane si aggiunsero quelle in patria, in Francia, in Belgio, Olanda, Germania, Svizzera. All’epoca i concerti erano un mezzo per promuovere i propri dischi e mentre i guadagni provenivano proprio dalle vendite dei dischi i prezzi dei biglietti erano tali che spesso i tour potevano finire in perdita. Esattamente al contrario di quello che avviene oggi dove le vendite dei dischi sono scarse ma i prezzi dei biglietti piuttosto alti. I VDGG dopo anni di live show ininterrotti e di incisioni a ripetizione, si trovarono a calcolare 35.000 sterline di debito, nessun disco in classifica in patria e una vita privata pressoché assente.
Peter Hammill per primo decise che ne aveva abbastanza, e pensò di mettere la parola fine all’avventura con la band per proseguire ad incidere dischi a proprio nome, come aveva fatto con Fool’s Mate. Ai tre membri superstiti fu proposta un ulteriore tour italiano anche senza Hammill. Decisero che ne avevano abbastanza, anche se nel 1973 si ritrovarono a registrare un nuovo disco senza PH con il nome di The Long Hello che fu stampato proprio in Italia nel 1974.

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