PH > The Love Songs

Charisma 1984

"Just Good Friends"
"My Favourite"
"Been Alone So Long" (di Chris Judge Smith)
"Ophelia"
"Again"
"If I Could"
"Vision"
"Don't Tell Me"
"The Birds"
"This Side of the Looking Glass"

brani di pater Hammill

In tutti i dischi di Peter, che si tratti di loud o calm, di new wave o prog, è costante la presenza trasversale di liriche ballate lente, canzoni d’amore melodrammatiche che in qualche modo costituiscono il meglio della sua arte. Nel 1984 PH decise di recuperare dieci di questa canzoni, il cui tema fosse strettamente l’amore, di rivederle, rimixarle modificando il peso di quello o questo strumento, e di registrare ex novo tutta la parte cantata.
Va da sé che il risultato è quanto di più adatto ad accostarsi alla poetica e alla produzione solista di Hammill.

Delle dieci canzoni:

Just Good Friends, in origine su Patience,
“ogni volta che siamo così vicini
io do per scontato che sarà l’ultima volta
per quanto potremo ancora fingere
di essere solo buoni amici?
Ti ho dedicato la mia devozione
non ho assi nella manica
se uscissi in silenzio dalla tua vita
te ne accorgeresti?
Ho emozioni confuse
devo restare o devo andare?
Siamo talmente buoni amici?”

My Favourite è una bella ballata acustica da pH7
“In vita mia ho mentito una volta o due
sono stato un truffatore, ma credimi
quello che ti sto per dire è vero
non c’è altro modo di esprimere quello che penso:
sei la mia favorita, sei quella che amo”

Been Alone So Long è da Nadir’s Big Chance. È un gioiello, una ballata assolutamente romantica che avrebbe potuto essere cantata dal grande Roy Orbison. Non è una canzone di PH ma una perla di Chris Judge Smith, il partner di Hammill nei primissimi Van Der Graaf Generator.
“Sono stato solo così a lungo
che ho dimenticato come sia avere qualcuno al fianco
e avvertirne il respiro tranquillo
quando mi svegli odi notte.
Sono stato solo così a lungo
che ho dimenticato cosa dire
se incontro qualcuna che mi può facilmente ricordare di te
sorrido ma guardo altrove
guardo dall’altra parte…”

Ophelia è una ballata per chitarra acustica da Sitting Targets, ospite pressoché fissa dei concerti.

Again è una splendida ballata romantica in origine su In Camera, il capitolo conclusivo della trilogia progressive.
“Sento il tuo profumo
indugiare come le gocce
sulla finestra dopo la pioggia
un passato che vive nel presente
ma che è andato e non tornerà più”

If I Could un’altra ballata ospite fissa del repertorio live. In origine su The Future Now, apriva la seconda facciata del vinile originale di The Love Songs.
“Devi essere pazza a rimanere qui
e io impazzirò quando te ne andrai;
anche se sono così tante le cose da dirti
le parole escono troppo lente
e ora che sto per perderti
tutte le parole arrivano troppo tardi;
se adesso ti dicessi che ti ho amata
che effetto ti farebbe
possa io restare in silenzio
se le mie parole nascondessero bugie
lo direi se potessi…”

Vision è un altro splendido classico che risale addirittura al 1971, al primo ingenuamente dolce album solista di Hammill. Un’elegia su un tappeto di archi.
“ho una visione di te chiusa nella mia testa
si insinua nella mia mente e mi riscalda nel letto
la visione di una visione
che mi protegge dalle paure della notte
e mentre la stagione va avanti il mio amore resta forte
non so dove finisci tu e dove inizio io
devo solo aprire la mia mente ed i ricordi ci si riversano
sii mia figlia, sii la mia amante
ingoiami nel tuo bagliore
prendi la mia lingua prendi il mio tormento
prendi la mia mano e non lasciarmi andare”

Don’t Tell Me è da Enter K, il primo album registrato con il K Group. Un lento ricamato da un sax dilaniante, ed ancora una volta una dolente storia d’amore che finisce:
“Non devi dire nulla, il silenzio è dolce
siamo stati insieme oggi come non potremo mai più
la tua testa sul cuscino, la distanza nei tuoi occhi
stai già provando la parola addio
quando la sera arriverà di questo giorno perfetto
scivolerai via?
Non dirmi niente, non c’è bisogno che tu dica neppure una parola…”

The Birds è un piccolo pezzo sinfonico, una poesia tratta ancora dal lontano passato di Fool’s Mate.
“La primavera è arrivata troppo presto quest’anno:
fiori di maggio che fioriscono in febbraio.
Dovrei essere triste per il mese o felice per il cielo?
Gli uccelli non sanno più cosa cantare
e, amico io, neppure io…”

Chiude tanto album This Side Of The Looking Glass, un grande pezzo sinfonico per voce e orchestra, forse la realizzazione stessa di PH come artista.
È un melodramma cantato con tutta l'energia espressiva della voce accompagnato solo da una orchestra tempestosa. Il titolo è un richiamo al secondo libro di Alice di Lewis Carroll.
"le stelle nel cielo brillano ancora su di me
come sarebbero da amare se tu fossi con me
ma tu hai attraversato lo specchio
e mi hai lasciato solo a passare queste notti
sono perso, sono instupidito, sono cieco
sono ubriaco di tristezza, annegato dalla follia
l'onda mi travolge, lo specchio mi respinge
l'eco della tua risata attraversa lo specchio
ed io sono solo
nessuna amicizia, nessun conforto, nessun futuro, nessuna casa
il passato si ferma con me
tu sei tutto l'amore che io abbia mai conosciuto
e senza di te io non sono altro che vuoto e silenzioso
rifletto (su) quello che ho perso
ti ho lasciata scappare troppo presto
riesci a sentirmi? questa è la mia canzone
sto morendo; te ne sei andata"


"Just Good Friends" - Patience
"My Favourite" - pH7
"Been Alone So Long" (Chris Judge Smith) - Nadir’s Big Chance
"Ophelia" - Sitting Targetes
"Again" - In Camera
"If I Could" - The Future Now
"Vision" - Fool’s Mate
"Don't Tell Me" - Enter K
"The Birds" - Fool’s Mate
"This Side of the Looking Glass" - Over

consiglio per l'acquisto: uno dei punti di ingresso privilegiati all’arte di Peter Hammill.

rating del recensore: ★★★★

PH K Group > The Margin +

Foundry, febbraio 1985 / Fie!

The Margin
The Future Now (3:46)
Porton Down (5:38)
Stranger Still (6:22)
Sign (6:36)
The Jargon King (3:15)
The Second Hand (5:57)
Empress's Clothes (5:49)
The Sphinx In The Face (5:12)
Labour Of Love (5:48)
Sitting Targets (5:44)
Patient (7:28)
Flight (20:35)

+
The Second Hand (6:03)
My Experience (4:13)
Paradox Drive - (4:18)
Modern (7:42)
Film Noir (5:06)
The Great Experiment (5:47)
Happy Hour (9:46)
Central Hotel (5:01)
Again (4:22)
If I Could (5:52)

brani di Peter Hammill
The Margin registrato a The Mitchell Theatre di Glasgow il 23 ottobre 1983 e Queen's Hall di Edimburgo il giorno dopo.
+ registrato al Theater der Jugend di Monaco il 4 novembre 1982 e al Sinkkasten a Francoforte il giorno dopo.

K Group
K (Peter Hammill) - voce, chitarre, piano
Fury (John Ellis) - chitarra solista, cori
Brain (Guy Evans) - batteria e percussioni
Mozart (Nic Potter) - basso

da Patience (1983): Labour Of Love, Patient, Film Noir
da Enter K (1982): Paradox Drive, The Great Experiment, Happy Hour
da Sitting Targets (1981): Stranger Still, Empress’s Clothes, My Experience, Sign, Sitting Targets, Central Hotel
da A Black Box (1980): The Jargon King, Flight
da pH7 (1979): Porton Down
da The Future Now (1978): The Future Now, The Second Hand, If I Could
da The Quiet Zone (1977): The Sphinx In The Face
da In Camera (1974): Again
da The Silent Corner (1974): Modern

The Margin è la stupefacente testimonianza del live show di quella BEAT band che nelle intezioni di PH fu il K Group, cioè il quartetto formato da K (Peter) voce, chitarra, tastiere / Fury (John Ellis) chitarra elettrica e solista / Mozart (Nic Potter) basso / Brain (Guy Evans) batteria. Come in tutto il resto della sua carriera PH è agli antipodi
Lo show della band non è certo un lucente karaoke alla Pink Floyd o Elton John. Al contrario è un disco scarno, minimalista, spigoloso, crudo, che lascia spazio all’esibizione del melodrammatico cantato come in un concerto “solo”, ma con l’aggiunta della band che lo accompagna con l’energia tipica della new wave.
Per sovrammercato in tutto il primo CD, quello registrato nel dicembre del 1983 a Glasgow e a Londra, è cancellato ogni applauso del pubblico, come se la band suonasse in concerto esclusivamente per l’ascoltatore del disco.
La musica di Sitting Targets, Enter K e Patience, privata degli arrangiamenti anni 80 dello studio si fa più cupa, monocromatica ma anche universale e senza tempo, legandosi perfettamente ai brani della trilogia di PH7 e persino ad attualissimi scampoli del passato come Modern.
I primi ascolti, come avviene nella migliore tradizione dei dischi di PH, sono stranianti e l’ascoltatore casuale può avere la sensazione di ascoltare rumori e grida. Ma grande è il piacere di partecipare all’emozione che mano a mano emerge dai ripetuti ascolti.
Tutti i brani contribuiscono a costruire il capolavoro, ma alcuni sono più riusciti degli altri: Stranger Still, Sign, Empress’s Clothes (con la bellissima chitarra di Fury un po’ Talking Heads), The Sphinx In The Face, Labour Of Love che sembra un’altra canzone, Sitting Targets e naturalmente la grandissima Patient
Alla fine del primo CD PH non si fa problemi a proporre i 20 minuti dell'ermetica suite di Flight.
I brani del disco stampato nel 1985 erano solo 12. Nel CD ristampato da Fie! aumenteranno a 21 con l’aggiunta di un secondo CD registrato un anno prima nel corso delle date tedesche della tournée, questa volta con l’apporto degli applausi e con un’atmosfera persino più selvaggia che ne fa una sorta di testimonianza rock & roll di quello che succedeva nei piccoli club dove i quattro si trovavano ad esibirsi: come si può resistere a ballare al ritmo Paradox Drive?

Il percorso live della carriera di Hammill è più straordinario ancora dei dischi in studio (per quanto persino meno accessibile al grande pubblico), e The Margin + ne è una delle tappe più entusiasmanti. Da notare che sulla copertina del disco compare finalmente il nome del gruppo.


consiglio per l'acquisto: un capolavoro da possedere ed il disco degli anni ’80 più importante di PH. Ma non un disco facilmente accessibile o un punto di ingresso al lavoro dell’artista.

rating del recensore: ★★★★★

PH K Group > Patience

Naive, agosto 1983 / Virgin 1989 / Fie! 2006

"Labour of Love" – 5:52
"Film Noir" – 4:16
"Just Good Friends" – 4:26
"Jeunesse Dorée" – 4:45
"Traintime" – 4:25
"Now More Than Ever" – 5:36
"Comfortable" – 4:54
"Patient" – 6:14

brani di Peter Hammill
registrato da:

K (Peter Hammill) – voce, chitarra, tastiere
Mozart (Nic Potter) - basso
Brain (Guy Evans) - batteria, percussioni
Fury (John Ellis) - chitarra solista
più:
Jaxon (David Jackson) - sassofono (su 1 e 7)
Stuart Gordon - violino (su 3)
David Lord - sintetizzatore Prophet-5


Il secondo capitolo delle registrazioni in studio con il K Group, forse persino meglio del primo, un po’ band ed un po’ PH solo, con un ottimo lavoro di John Ellis alle chitarre. Ancora una volta la band non compare sulla cover.

Labour Of Love, Traintime, Comfortable vengono dal live show.
Just Good Friends è una delle romantiche ballate d’amore alla Hammill.

Patient è uno dei brani paradigmatici di Hammill, una cupa ballata lenta carica di pathos che indaga sul dolore e la fiducia che riponiamo nell’aiuto dagli altri, un brano dove la tensione cresce con il ripetere del verso “waiting for the doctor to come” che ci annichilisce e ci identifica con il paziente delle liriche:

“seduto nella sala d’aspetto della mente (del) paziente
attendendo il dottore che venga
attendendo il dottore che venga
attendendo il dottore che venga
attendendo il dottore che venga…

...riponi la tua fiducia negli altri
la paura non potrebbe essere peggio
ma la Natura non è tua madre ora
solo la tua nutrice
non c’è nessun dottore
non c’è nessuna cura
questo potrebbe scioccarti
ma ne puoi davvero essere così sicuro?


brani inseriti nel live show: Film Noir, Just Good Frineds, Traintime, Comfortable, Patient

consiglio per l'acquisto: il disco da avere del K Group è il live The Margin +. Patience completa bene quel periodo fortemente creativo. Il brano Patient è particolarmente buono.

rating del recensore: ★★★½

PH > Loops and Reels

Virgin 1983 / Fie!

Analogue Experiments 1980 - 1983

Ritual Speak
Critical Mass
Moebius Loop
Endless Breath
In Slow Time (Hammill / Ferguson)
My Pulse
Bells, The Bells

Un disco di musica strumentale.

PH K Group > Enter K

Naive Records, ottobre 1982 / Fie!

"Paradox Drive"
"The Unconscious Life"
"Accidents"
"The Great Experiment"
"Don't Tell Me"
"She Wraps It Up"
"Happy Hour"

brano extra del CD:
"Seven Wonders"

brani di Peter Hammill
registrato al Sofa Sound e Crescent Studios (Bath) da:

K Group
K (Peter Hammill) – voce, chitarra, tastiere
Mozart (Nic Potter) - basso
Brain (Guy Evans) - batteria
Fury (John Ellis) - chitarra solista
più:
Jaxon (David Jackson) - sassofono (su 2 e 5)

Per PH Sitting Targets (1981) era un disco per una band. Dunque gliene serviva una per portare in tournée il disco, forse con la segreta speranza di rompere finalmente quel muro che lo separava dal successo. Il gruppo avrebbe preso il nome di K Group e, secondo Hammill, fu la cosa più vicino ad una gruppo BEAT che abbia mai avuto.
Il gruppo era una vera rock band, con due chitarre - un basso - una batteria, compatibilmente con quanto possa risultare condiscendente verso un cliché la musica di Hammill.
Dal vivo il sound era straordinario, qualche cosa di essenziale, crudo e ricco di energia. Per rappresentare il gruppo in studio fu scelto un suono più morbido, qualche cosa che derivasse da Sitting Targets. I brani sono tutti splendidi a testimonianza di un momento di grazia creativa.

Paradox Box parte con una chitarra alla Lou Reed (Sweet Jane) per virare subito ad un sound alla Talking Heads e poi al più intenso PH della serie loud.

The Unconscious Life si apre come una di quelle ballate per pianoforte in cui Hammill è imbattibile, per poi lasciare entrare l’accompagnamento della band:
“sono il comandante
ho io il controllo
sono il capitano della mia anima"

Accidents è sperimentale ed elettronico, The Great Experiment è rock & roll.

Don’t Tell Me una grande ballata romantica ricamata da un sax dilaniante, ed ancora una volta una storia d’amore finito. Dice Hammill che immagina la canzone ambientata alle Baleari o comunque in qualche isola:
“Non devi dire nulla, il silenzio è dolce
siamo stati insieme oggi come non potremo mai più
la tua testa sul cuscino, la distanza nei tuoi occhi
stai già provando la parola addio
quando la sera arriverà di questo giorno perfetto
scivolerai via?
Non dirmi niente, non c’è bisogno che tu dica neppure una parola…”

She Wraps It Up è una canzone orecchiabilissima e farebbe il suo figurone persino trasmessa alla radio; ma probabilmente nessun disc jockey l’ha mai sentita.

Happy Hour chiude l’album con un pezzo lento melodrammatico di sette minuti ispirato da un bar in Germania. Il CD invece propone un bis con Seven Wonders, un pezzo addirittura funky alla Talking Heads che avrebbe meritato all’autore un po’ di successo.

Va detto che al gruppo non fu riconosciuto neppure il piccolo successo di cui godettero per esempio i nuovi King Crimson di Discipline, per tacere del grande successo pop dell’amico Peter Gabriel. Da una parte la causa fu, come sempre, il notevole livello artistico delle canzoni, qualcosa di troppo sofisticato per il pubblico della radio. Anche la mancanza di un contratto con una casa discografica di qualche forza (la Naive Records era, per così dire, naive…) ebbe il suo peso. Ma io credo che fu commercialmente un errore da parte di PH il non credere al gruppo al punto di rappresentarlo sulla copertina, dove invece compare una anonima fotografia a colori del volto di Peter e dove non si menziona il nome del gruppo. Il disco è ancora una volta attribuito a Peter Hammill e l’unico riferimento al gruppo è il criptico titolo di Enter K, “presentando K”. Peccato.

consiglio per l'acquisto: il disco da avere del K Group è il live The Margin +. Enter K completa molto bene quel periodo fortemente creativo.

rating del recensore: ★★★½

K Group


Con Sitting Targets Peter Hammill completa il percorso di avvicinamento agli anni ottanta. La trilogia monocromatica ha creato una soluzione di continuo con la musica più sinfonica degli anni settanta, e ST è stato un disco di musica “moderna”, al pari di quanto è accaduto ai suoi compagni di viaggio, Robert Fripp che realizza nello stesso anno Discipline con i nuovi King Crimson, e Peter Gabriel che arriva a definire i propri nuovi successi con Biko e Shock The Monkey.
Hammill si sente pronto a suonare in una band per portare in tour il suono nuovo e lo fa raccogliendo i compagni di viaggio di quello che diventerà il K Group: K, alias Peter Hammill; Mozart, alias Nic Potter al basso, Brain alias Guy Evans alla batteria e Fury, alias John Ellis alla chitarra elettrica. Con il quartetto collabora come session man Jaxon, alias David Jackson al sax. PH lo definì il suo gruppo più vicino ad una banda Beat

Si torna ai tempi del furgone, strumenti da caricare, viaggiare i lungo ed in largo per l’Europa e poi scaricare in qualche minuscolo club se non pub alla ricerca di un pubblico.
L’avventura è testimoniata, a posteriori, da The Margin +, doppio CD dal vivo registrato on the road in Inghilterra ed in Germania. Il suono è crudo, duro e spigoloso, selvaggio e pulsante, con alcune delle più belle canzoni di Peter tratte da Sitting Targets, dalla trilogia (The Future Now > pH7 > A Black Box), più una bellissima Modern proveniente dal passato di The Silent Corner e una manciata di pezzi nuovi che troveranno posto nei due nuovi dischi in studio, Enter K e Patience.

Dopo tre anni (cinquanta show) di grandi soddisfazioni musicali e nessuna gratificazione economica, con i dischi che mancano di entrare nel mainstream della new wave, Mozart / Nic Potter si vede costretto a dire ad Hammill: “Peter, amo suonare con te ma non me lo posso permettere”.
Ha così termine uno dei capitoli più eccitanti della storia musicale di PH.

PH K Group > Live At Rockpalast 1981


WDR 2016 (registrato dal vivo per la TV nel 1981) 

CD1 

The Future Now
Losing Faith In Words
Stranger Still
Sign
My Experience
Modern
The Second Hand
Sitting Targets
The Sphinx In The Face


CD2

Flight
Central Hotel
The Spirit
Door
My Room

DVD 

The Future Now
Losing Faith In Words
Stranger Still
Sign
My Experience
Modern
The Second Hand
Sitting Targets
The Sphinx In The Face
Flight
Central Hotel
The Spirit
Door
My Room

brani di Peter Hammill
registrato nel 1981 al Rockpalast di Amburgo da: 

K Group
K (Peter Hammill) – voce, chitarra, tastiere
Mozart (Nic Potter) - basso
Brain (Guy Evans) - batteria
Fury (John Ellis) - chitarra solista

La registrazione dello show per la TV tedesca coglie Peter Hammill nel suo splendore, e in quello che potrebbe essere considerato nel suo momento migliore. Dopo aver registrato il disco Sitting Targets, Peter era in piena modalità new wave, ed aveva necessità di un gruppo rock da portare in tour. Il quartetto (due chitarre, basso e batteria) avrebbe preso il nome di K Group. dallo pseudonimo adottato da Peter, K.
Nel 1981 non era ancora stato registrato nessuno dei due dischi del K Group, ed il repertorio attinge perciò principalmente a Sitting Targets ed alla trilogia monocromatica. Canzoni splendide, moderne, ricche di energia rock e di lirismo. Ancora una volta Hammill rappresentava una sorta di gemello (notturno) separato alla nascita di Peter Gabriel - destino che accomunava i due dai giorni in cui Van Der Graaf Generator e Genesis incidevano per la Charisma Records.



The Future Now (Future)
The Second Hand

Losing Faith In Words (A Black Box)
The Spirit
Flight

Stranger Still (Sitting Targets)
Sign
My Experience
Sitting Targets
Central Hotel

Modern (The Silent Corner)

The Sphinx In The Face (The Quiet Zone)

Door (Vital)

My Room (Still Life)


le liriche


C’è una differenza fra la poesia e i testi delle canzoni / le liriche di un cantato in musica. La poesia vive nella scrittura sulla carta, le liriche prendono vita nel momento in cui vengono cantate.
Questo è tanto più vero per un 'musicista della voce' dell’importanza di Peter Hammill. Tutta la ricerca musicale di Hammill è tesa all'espressione delle emozioni e dei sentimenti umani nel teatro dell'esistenza. La voce viene usata come uno strumento, che sfrutta l'intera estensione tonale, dai più bassi ai più acuti, con una teatralità tesa a generare atmosfera e pathos, anche usando l'iterazione, la ripetizione di parole dal forte impatto emotivo.
La musica è melodrammatica ed è subalterna al narrato, seguendo, sottolineando, esaltando il cantato. Per questo motivo i testi prendono vita nel momento in cui si accompagnano alla musica, in cui escono cantati dalla gola del cantante, recitati, sottolineati, sussurrati o urlati, enfatizzati o mormorati.

Non è un caso che quando musicalmente PH si allontana dai confini del rock ama parlare di musica concreta, cioè di musica che non può essere scritta sul pentagramma. La stessa cosa vale per le sue liriche.

Paradossalmente tutto ciò è ancora più vero per l’ascoltatore italiano, perché i testi complessi, le parole ricercate, le assonanze, i doppi sensi, i significanti dentro i significati, i richiami culturali britannici non possono essere percepiti da chi non vive nella terra di Hammill, persino se conosce la lingua inglese. Per cui quello che spesso si coglie è il ripetersi di una frase, il sottolinearsi di un passaggio, l’accompagnarsi del suono delle parole al suono degli strumenti.
Quando Peter ripete in un culmine emotivo “waiting for the doctor to come - waiting for the doctor to come!” non può non comunicare profonda emozione anche se il significato del resto della canzone resta oscuro. Lo stesso potrebbe dirsi per per le lunghe liriche di Flight dove Peter canta della vita nella metafora di un volo, dove anche se i pezzi del puzzle non si riescono ad incastrare restano gioielli da ammirare.


Il Peter Hammill - VDGG Study Group ha realizzato da anni un libro di traduzioni dei testi delle canzoni dei Van Der Graaf Generator del decennio 1968 - 1978 e si appresta a fare lo stesso per le liriche di Peter Hammill. Può essere un aiuto prezioso per cogliere un livello finora nascosto di una canzone che già amiamo.

cronologia: drive to 1981


nella foto: Robert Fripp e Peter Gabriel

1977:

David Bowie > Low
Peter Gabriel 1
Van Der Graaf > The Quiet Zone / The Pleasure Dome
David Bowie > Heroes 

1978:

Peter Hammill > The Future Now
Peter Gabriel 2 (prodotto da Robert Fripp)

1979:

Peter Hammill > pH7
Robert Fripp > Exposure (Peter Hammill alla voce)

1980:

Daryl Hall > Sacred Songs (registrato 1977)
Peter Gabriel > Biko (single)
Peter Hammill > A Black Box

1981:

King Crimson > Discipline
Peter Hammill > Sitting Targets

1982:

Peter Gabriel > Shock The Monkey (single)
King Crimson > Beat
Peter Hammill > Enter K

PH > Sitting Targets

Virgin, giugno 1981

"Breakthrough"
"My Experience"
"Ophelia"
"Empress's Clothes"
"Glue"
"Hesitation"
"Sitting Targets"
"Stranger Still"
"Sign"
"What I Did"
"Central Hotel"

brani di Peter Hammill
prodotto da Peter Hammill
registrato da:

Peter Hammill – voce, chitarra, tastiere
Guy Evans - batteria
David Jackson – sassofono, flauto
Morris Pert - percussioni
Phil Harrison - sintetizzatori

Al di fuori dei suoi lavori con e vicino ai VDGG (per esempio la trilogia prog Chameleon > In Camera), la musica di PH può essere distinta in Quiet e Loud. Quiet sono le insuperabili ballate romantiche e melodrammatiche, suonate per lo più con il semplice accompagnamento di un pianoforte o di una chitarra acustica; Loud sono i dischi con un arrangiamento per una band e con un suono più o meno new wave non troppo lontano da quello di Fripp dei King Crimson della incarnazione Discipline o di Peter Gabriel.
Dei dischi della serie loud, Sitting Targets rappresenta uno dei più riusciti. Nonostante sia stato registrato in gran parte da Hammill da solo al Sofa Sound e solamente in un secondo momento rinforzato dagli strumenti di Evans e Jackson, oltre che da Phil Harrison al synt e Morris Pert alle percussioni, Sitting Targets rappresenta l’album di una band, tanto che per portarne in concerto i brani Peter metterà assieme il suo gruppo più celebre (al di fuori ovviamente dei Van Der Graaf), il K Group, con cui si accompagnerà per la prima metà degli anni ottanta mettendo a segno, se dobbiamo prendere per buona la testimonianza dei dischi live, alcuni dei suoi più memorabili concerti.

Non solo Sitting Targets ha un suono particolarmente brillante e moderno, ma è anche un concentrato delle sue canzoni più longeve, suonate spesso non solo in quella decade ma anche a tutt’oggi.
Breakthrough inizia come un pezzo di Brian Eno per poi divenire epico come un eco dei VDG. My Experience è un pezzo così orecchiabile, proposto anche come singolo, che c’è da domandarsi come mai non abbia finalmente portato il nostro PH al successo di classifica. Ophelia è una delle ballate romantiche senza tempo che Peter infila qua e là negli anni di ogni epoca e genere.
Ed ancora l’album cresce sviluppandosi in brani al tempo stesso complessi e fruibili come Empress’s Clothes o Hesitation.
Sitting Targets (con un sempre enorme David Jackson al sassofono), Stranger Still e Sign sono lo zenith del disco e due punti fermi dei concerti.
What I Did una sicura ispirazione per il techno sound di Gary Newman, Central Hotel chiude l’album con un rock delle chitarre.

Central Hotel, Stranger Still e Sitting Targets raccontano la vita on the road ispirandosi rispettivamente a momenti vissuti a Brussels, Parigi e Roma. Per il resto la musica è tanto accessibile quanto ermetiche sono le liriche.

brani inseriti nel live show: Stranger Still, Sign, Empress’s Clothes, Sitting Targets, My Experience, Central Hotel

consiglio per l'acquisto: probabilmente il migliore album new wave (loud) di Hammill.

rating del recensore: ★★★★