Con Sitting Targets Peter Hammill completa il percorso di avvicinamento agli anni ottanta. La trilogia monocromatica ha creato una soluzione di continuo con la musica più sinfonica degli anni settanta, e ST è stato un disco di musica “moderna”, al pari di quanto è accaduto ai suoi compagni di viaggio, Robert Fripp che realizza nello stesso anno Discipline con i nuovi King Crimson, e Peter Gabriel che arriva a definire i propri nuovi successi con Biko e Shock The Monkey.
Hammill si sente pronto a suonare in una band per portare in tour il suono nuovo e lo fa raccogliendo i compagni di viaggio di quello che diventerà il K Group: K, alias Peter Hammill; Mozart, alias Nic Potter al basso, Brain alias Guy Evans alla batteria e Fury, alias John Ellis alla chitarra elettrica. Con il quartetto collabora come session man Jaxon, alias David Jackson al sax. PH lo definì il suo gruppo più vicino ad una banda Beat
Si torna ai tempi del furgone, strumenti da caricare, viaggiare i lungo ed in largo per l’Europa e poi scaricare in qualche minuscolo club se non pub alla ricerca di un pubblico.
L’avventura è testimoniata, a posteriori, da The Margin +, doppio CD dal vivo registrato on the road in Inghilterra ed in Germania. Il suono è crudo, duro e spigoloso, selvaggio e pulsante, con alcune delle più belle canzoni di Peter tratte da Sitting Targets, dalla trilogia (The Future Now > pH7 > A Black Box), più una bellissima Modern proveniente dal passato di The Silent Corner e una manciata di pezzi nuovi che troveranno posto nei due nuovi dischi in studio, Enter K e Patience.
Dopo tre anni (cinquanta show) di grandi soddisfazioni musicali e nessuna gratificazione economica, con i dischi che mancano di entrare nel mainstream della new wave, Mozart / Nic Potter si vede costretto a dire ad Hammill: “Peter, amo suonare con te ma non me lo posso permettere”.
Ha così termine uno dei capitoli più eccitanti della storia musicale di PH.
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