PH > Fool's Mate


Charisma, luglio 1971

Imperial Zeppelin (Hammill, Chris Judge Smith) - 3:36
Candle - 4:16
Happy - 2:36
Solitude - 4:56
Vision - 3:13
Re-Awakening - 4:01
Sunshine - 3:56
Child - 4:25
Summer Song (In The Autumn) - 2:13
Viking (Hammill, Chris Judge Smith) - 4:44
The Birds - 3:38
I Once Wrote Some Poems - 2:56

brani di Peter Hammill
prodotto da John Anthony
registrato ai Trident Studios di Londra da:

Peter Hammill : chitarra acustica, piano, testiere, voce
John Anthony : cori, produttore
Hugh Banton - organo, piano, tastiere, cori
Rod Clements : basso, violino
Guy Evans : percussioni, batteria, cori
Robert Fripp : chitarra elettrica
David Jackson : sassofono
Ray Jackson : armonica, mandolino, cori
Nic Potter : basso
Martin Pottinger : batteria
Paul Whitehead : batteria

Nel 1971, nel frenetico spazio fra H to He ed il successivo Pawn Hearts dei VDGG, e la incessante attività live della band, PH chiese a Tony Stratton Smith di poter registrare alcune canzoni che aveva scritto in passato e suonato con i VDGG ma che non riteneva più adatte ad essere inserite nei dischi della band, perché meno complessi del materiale attuale. Un paio di canzoni riconoscono addirittura come coautore Chris Judge Smith. L’incisione durò lo spazio di una sola settimana di fine febbraio in un intervallo del tour del gruppo e fu eseguita a Londra nei soliti Trident Studios, per la produzione del solito John Anthony con l’accompagnamento dei membri della band (compreso Nic Potter) e di un pugno di amici, fra cui Robert Fripp.
Fu scelto il titolo di Scacco Matto (forse una segreta speranza? In ogni caso gli scacchi ricorrono nell'immaginario di Pete) e sebbene PH scrivesse sulla copertina che il disco non rappresentasse affatto la via che intendeva percorrere, le dodici canzoni dell’album dimostrano con chiarezza che l’artista aveva altro da aggiungere alla musica con i Van Der Graaf Generator. Ripulite dal trucco degli arrangiamenti barocchi di quegli anni, e dai temi fantascientifici dei testi, le canzoni si presentano nude alle orecchie ed all’animo dell’ascoltatore, cariche di quel pathos che segnerà la produzione di Hammill.
Già mature, anche se qua e la riecheggiano di compagni di scuderia come Peter Gabriel ed i suoi Genesis, ed anche se alcune sono fra le prime cose composte da PH, diverse canzoni resteranno nel repertorio di PH, in concerto e sulle antologie.
Per esempio la malinconica The Birds, dove attraverso la metafora del canto degli uccelli PH riesce a rendere inquietante l’altrimento gioioso arrivo della primavera:

spring came far too early this year:
may flowers blooming in february.
should i be sad for the month,
or glad for the sky?
the birds don't know which way to sing
and, my friend,
neither do i

la primavera è giunta troppo presto quest’anno
fiori di maggio che fioriscono in febbraio
dovrei essere triste per il mese o felice per il cielo?
gli uccelli non sanno come cantare
e, amico io, neppure io...

Oppure Vision, elegia di un amore addirittura dolente nella sua violenta intensità:

I have a vision of you, locked inside my head;
it creeps upon my mind, and warms me in my bed...
...a vision of a vision,
protecting me from fear at night,
as the seasons roll on, and my love stays strong.
i don't know where you end, and where it is that i begin.
i simply open my mind and the memories flood on in...
…be my child, be my lover,
swallow me up in your fire-glow.
take my tongue, take my torment,
take my hand and don't let go.

ho una visione di te chiusa nella mia testa
si insinua nella mia mente e mi riscalda nel letto
la visione di una visione
che mi protegge dalle paure della notte
e mentre la stagione va avanti il mio amore resta forte
non so dove finisci tu e dove inizio io
devo solo aprire la mia mente ed i ricordi ci si riversano
sii mia figlia, sii la mia amante
ingoiami nel tuo bagliore
prendi la mia lingua prendi il mio tormento
prendi la mia mano e non lasciarmi andare


brani inseriti nel live show: vision

consiglio per l'acquisto: considerato un disco di prova dallo stesso Peter Hammill, è un acquisto per completisti.


rating del recensore: ★★★

1 commento:

Simone Cavatorta ha detto...

In genere viene considerato un album ancora immaturo, nonostante contenga autentiche perle come Vision e The Birds. Personalmente, lo trovo un po'altalenante, con momenti molto piacevoli e un clima insolitamente (per Hammill) ottimista, ma anche con qualche passaggio a vuoto.