PH > Fireships

Golden Hind, Rough Trade 1992 / Fie!

I Will Find You
Curtains
His Best Girl
Oasis
Incomplete Surrender
Fireships
Given Time
Reprise (di Hammill eDavid Lord)
Gaia

brani di Peter Hammill

Prodotto da PH e David Lord
Registrato fra novembre 1990 e agosto 1991 da:

Peter Hammill : voce, chitarra, tastiere
David Lord : tastiere
David Jackson : sassofono, flauto
Nic Potter : basso
Stuart Gordon : violino
John Ellis : chitarra


Non esiste un album definitivo di Peter Hammill, né un disco che possa definirsi completo o esaustivo. Non c’è una scorciatoia: PH è uno sperimentatore e i suoi gioielli sono sparsi fra tutti i lavori. Però esistono album più rifiniti e meglio prodotti, e Fireships è sicuramente uno di quelli.
Fireships ha un produttore (David Lord), fatto inusuale per un musicista artigianale come Hammill, che è abituato a lavorare nello studio casalingo (il Sofa Sound) e poi rifinire il lavoro con i collaboratori fidati di lungo tempo.
Per molti versi Fireships vuole essere un ricapitolazione importante nella carriera di Hammill. È il primo disco a uscire per la sua etichetta discografica, la neonata Fie! (dalla lettera ph dell’alfabeto greco), gode di un arrangiamento orchestrale e particolarmente accurato. Ha una copertina curata al posto della solita fotografia in bianco e nero. Dalle note di copertina è anche il primo disco di una nascente serie BeCalm, mentre il successivo lavoro sarà il primo della serie A Loud. In realtà Peter dalla la trilogia progressive ha sempre alternato ballate lente per pianoforte o chitarra acustica a pezzi rock ispirati alla new wave, a volte assieme nello stesso disco, a volte in dischi più lenti (The Love Songs, And Close As This) o più vivaci (Enter K, Sitting Targets, Skin). Il proposito di scindere ufficialmente le due anime durerà poco: a parte un paio di antologie della Virgin, non si sentirà più parlare di Calm e Loud, anche se la discografia degli anni a venire sarà in generale più calm che loud.

Forse proprio in virtù della ricchezza degli arrangiamenti Fireships è un disco fruibile, anche se può definirsi tutto tranne che commerciale. È in realtà straordinario che un disco così lento da risultare talora quasi immobile o stupefatto (His Best Girl o Given Time) riesca a risultare orecchiabile.

I Will Find You è in effetti un lento art rock orecchiabile vagamente alla Roxy Music, che potrebbe passare in radio e che sarà ricorrente nel live show:

“Noi siamo scritti in un cielo attraversato dalle stelle
la musica dello spirito ricorda di te…
puoi correre o nasconderti, ma sicuramente
ti cercherò, ti inseguirò, ti troverò”

Un altro brano ricorrente nei concerti è Curtains, il sipario che si chiude su una storia d’amore che finisce, un brano lento e cupo come un pesante tendaggio:

“Tommy si alzò quella mattina con le rocce nella testa
e Silvia era scioccata
la storia che avevano finto
era congelata sulle loro labbra…
…per Silvia e Tommy non c’era più nulla da provare
hanno corso per anni
per trovare un tipo di vita
che offrisse un’eccitazione”

His Best Girl è un brano di cinque minuti addirittura immobile nel suo gelido incedere elettronico, mentre le parole cantano di una bella e algida ragazza immagine:

“Nella GTi Cabriolet verso la villa nel sud della Francia per le vacanze
tieni giù la testa bambina, tieni i tuoi riccioli d’oro
tu sarai sempre la sua ragazza preferita”

Oasis procede sinuoso su un ritmo elettronico con echi orientali che evocano odalische velate:

“Di fianco alla piscina di acqua limpida
alimentata da una sorgente segreta
le tue labbra sono sigillate ma nel linguaggio del tuo corpo
gli angeli cantano...
…dimmi il tuo nome segreto
oasi in un mondo deserto”

Fireships è un pezzo sinfonico, che evoca flotte di navi in guerra, fiammeggianti, l’Armada delle anime, l’Armada della luce.

“C’è una cortina di fumo all’orizzonte
navi di fuoco che salpano stanotte
È l’armata delle anime, la flottiglia da Dio sa dove…
…noi crediamo di essere a prova di fuoco
non pensiamo mai di poter essere bruciati”

Given Time, il tempo assegnato, è un pezzo lento introspettivo sulla morte e la realizzazione, che Peter ama abbastanza da cantare spesso nei suoi concerti:
“Noi facciamo la vita che conduciamo”

Sembrerebbe un album straordinario, ma il brano che lo chiude è di una tale bellezza da mettere quasi in ombra tutta la musica che lo ha preceduto, un pezzo orchestrale allo zenith della pur splendida produzione di Hammill.

È Gaia, un brano sinfonico sul mondo che vive, e sulla connessione di tutte gli avvenimento, dal battito d’ali di una farfalla ad un ciclone

“Piangi quelle lacrime e poi asciugati gli occhi stanchi
ogni sospiro che prendi ti tiene viva
siamo farfalle
immobili in volo sotto un cielo stellato
ma i fantasmi volano avanti e avanti
nel senso che tutti noi apparteniamo
Oh, Gaia

e la somma di tutte le parti
è il cuore che perdona tutto
di Gaia”

Un brano che non riesco ad ascoltare senza provare ogni volta i brividi.


brani inseriti nel live show: I Will Find You, Curtains, Given Time

consiglio per l'acquisto: uno degli album più belli e rifiniti di PH. Anche un buon punto di ingresso alla sua musica.

rating del recensore: ★★★★½

1 commento:

Simone Cavatorta ha detto...

Disco bellissimo, suggellato dal capolavoro di Gaia, un brano che mi dà emozioni fortissime ogni volta che lo ascolto.