S-Type agosto 1980, Virgin, Charisma
"Golden Promises"
"Losing Faith in Words"
"The Jargon King"
"Fogwalking"
"The Spirit"
"In Slow Time" (Hammill, David Ferguson)
"The Wipe"
"Flight"
Flying Blind
The White Cane Fandango
Control
Cockpit
Silk Worm Wing
Nothing Is Nothing
A Black Box
brani di Peter Hammill
prodotto da Peter Hammill
registrato dal novembre 1979 all’aprile 1980 da:
Peter Hammill – voce, chitarra, tastiere
con
David Jackson – sassofono, flauto (4 e 8)
David Ferguson - sintetizzatore, tamburino (4, 6 e 7)
A Black Box, una scatola nera, è diviso nettamente in due parti.
La prima facciata, cioè i primi sette brani, rappresentano la conclusione della trilogia monocromatica. Brani new wave serrati, canzoni basate fortemente sull’arrangiamento tech del sintetizzatore che tanto sarebbe piaciuto ad artisti come Gary Newman, si rifanno ai momenti più sperimentali di The Future Now - contraltare del lato più fruibile di pH7.
In realtà, per quanto spigolose, le canzoni una volta ascoltate abbastanza a lungo risultano (quasi) orecchiabili. La più aspra è quella Jargon King che paradossalmente diventerà parte del live show.
La seconda facciata contiene un unico brano, Flight, il volo, lungo venti minuti, basato sulla voce di Peter che nello spazio di sette movimenti canta attraverso la metafora di un volo aereo finito male gli aspetti della vita. Un pezzo ermetico su cui torneremo.
brani inseriti nel live show: Jargon King, Flight
consiglio per l'acquisto: un album importante, non di prima scelta ma da non trascurare, da molti paragonato, a ragione, a A Plague Of Lighthouse Keepers.
3 commenti:
Caro dottore, non concordo sul giudizio: questo è un album davvero ostico per chi si accosta a PH ma una volta assorbito (ed è un'osmosi lenta ma progressiva) è davvero abbagliante nella sua oscurità. Album essenziale nell'esegetica di Hammill. Mi chiedo come avrebbe potuto essere se i VDGG avessero partecipato al progetto.
Non mi pare di averlo giudicato male... anzi :-)
Infatti non ho affermato che l'ha giudicato male: la recensione è lusinghiera ma ritengo che l'album sia sul podio dei tre migliori di Hammill e per questo imprescindibile. Il secondo è di certo Silent Corner. Il terzo...beh, non mi sbilancio visto che ce ne sono almeno 2 che se la giocano ;-)
Con stima,
Alessandro
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