PH > pH7

Charisma, settembre 1979

My Favourite
Careering
Porton Down
Mirror Images
Handicap and Equality
Not For Keith
The Old School Tie
Time For A Change (Chris Judge Smith, Steve Robshaw)
Imperial Walls
Mr X (Gets Tense)
Faculty X

brani extra del CD:
Mr X (Gets Tense)
Faculty X
registrati live nel John Peel Show sulla BBC Radio 1

brani di Peter Hammill
prodotto da Peter Hammill
registrato da:

Peter Hammill - voce, chitarra, tastiere, percussioni
con
Graham Smith - violino (1, 3, 10, 11)
David Jackson - sassofono, flauto (2, 3, 11)

pH7 è per molti versi e per la gran parte la prosecuzione naturale di The Future Now ed insieme al successivo A Black Box parte della cosiddetta trilogia monocromatica. Ma mentre A Black Box vorrà ereditare la parte più sperimentale di A Future Now, a pH7 spetta la forma canzone, e da questo punto di vista è un disco godibilissimo.
Il titolo è un bel gioco di parole con il ph 7 della neutralità sulla scala acido-base (anche se l’idea è arrivata un po’ tardi dal momento che si tratta dell’ottavo disco solista di Hammill).

L’apertura spetta alla bella My Favourite, che richiama le ballate romantiche del passato melodico di Hammill.
Careering è un pezzo ritmato vagamente Talking Heads.
Porton Down un bel rock delle chitarre che tiene serrato il ritmo new wave del disco su un tema pacifista attorno ad un laboratorio di guerra NBC (nucleare, batteriologica e chimica).

Mirror Images è una ballata del repertorio dei VDG, rivista in una efficace chiave minimalista.
"Se io sono lo specchio e tu sei l'immagine,
allora qual è il segreto fra i due,
quanti possono essere questi me e te?
ancora rifletto questo relitto nervoso che sta di fronte a me
può sicuramente dire che non è ancora libero,
può voltarsi ma non può ignorarmi,
sapere chi di noi due è lui, chi di noi due sono io
portate via lo specchio, quando non ci sarà più rimarrà solo quello vero..."

Handicap and Equality è un’altra densa ballata per chitarra acustica sui tempi dell’handicap.
“Tutti gli uomini nascono uguali al momento del loro arrivo:
verifica le membra e i sensi di cui abbiamo bisogno per sopravvivere.
Ma alcuni arrivano sordi e muti e ciechi,
alcuni hanno danni al cervello;
genitori a cui viene costantemente ricordato
che non faranno mai i giochi dei bambini normali.
Possono non essere normali ma sono comunque persone”.

Not For Keith è una commovente elegia funebre dedicata a Keith Ellis (membro dei primissimi Van Der Graaf Generator, morto di recente in Germania) su un accompagnamento di pianoforte.
“Non insulterò la sua memoria con lunghi lamenti
lacrime e veglia non erano il suo stile
non lui, non per Keith…
Mi avrebbe riso in faccia
se mi avesse visto contrito
mi avrebbe preso da vicino e avrebbe detto ‘la vita continua’
in quel modo gentile di essere crudelmente sprezzante…
ora se ne è andato”.

The Old School Tie è un pezzo spigoloso di satira sui politici.

Time For A Change una ballata di assoluta bellezza scritta da Chris Judge Smith per i primi Van Der Graaf Generator. Se possibile persino più bella della Been Alone So Long di Nadir’s Big Chance.
“Bene, giovanotto, cosa vuoi essere da grande?
Signore, se non le dispiace
mi piacerebbe imparare ad essere me stesso.
Oh, tempo di cambiare, fuori mano, fuori campo
va a dire al Dottor Strange che è il momento di cambiare”.

Time For A Change chiude dopo sette pezzi un grande pH7, uno dei dischi “ritmici” che preferisco di Hammill, e apre una decisa soluzione di continuo con i tre pezzi successivi, che cambiano decisamente il passo. Imperial Walls, Mr X e Faculty X sono piuttosto pezzi epici di quelli che PH avrebbe suonato con la band, i VDGG, se fossero ancora esistiti. Epici, romantici, duri e vagamente prog, i quindici minuti dei tre brani sono resi particolarmente spigolosi dall’assenza della mediazione degli strumenti di Evans, Banton e Jackson (a dire la verita il sax di Jackson sull’ultimo pezzo c’è). Brani più aspri che ricordano all’ascoltatore che Hammill non è mai a buon mercato.
Sul CD i due brani sono anche replicati in versione per pianoforte dal solo Hammill per il John Peel Show della BBC Radio One.


brani inseriti nel live show: Porton Down, Not For Keith, Time For A Change

consiglio per l'acquisto: uno dei migliori album di Hammill degli anni (quasi) '80.

1 commento:

Simone Cavatorta ha detto...

Sono d'accordo su tutto.
Per quanto mi riguarda, il "cuore" dell'album va da Mirror Images a Time For A Change: cinque brani di altissimo livello, fra i miei preferiti della discografia hammilliana, con una menzione particolare per Time For A Change, il capolavoro di Judge Smith.

P.S. Una curiosità: ma chi è Doctor Strange? Questo personaggio viene citato anche in Cymbaline dei Pink Floyd. Cercando in internet, ho visto che c'è un personaggio dei fumetti con questo nome, ma dubito che sia lui... forse si tratta di una figura classica delle fiabe inglesi, tipo l'Uomo Nero da noi?