PH > The Noise - There Goes The Daylight

Live In London 1993
Fie! aprile 1993

Sci-Finance (revisited)
The Habit Of A Broken Heart
Sign
I Will Find You
Lost And Found
Planet Coventry
Empress's Clothes
Cat's Eyes / Yellow Fever (Running) (Hammill - Smith)
Primo On The Parapet
Central Hotel

brani di Peter Hammill

registrato a The Grand, London, 29 aprile 1993, da:
Peter Hammill : voce e chitarra
Stuart "Hooly" Gordon : violino, chitarra, cori
Manny "Max" Elias : batteria
Nic "Mozart" Potter : Bass

Registrato in una serata di fine aprile del 1993 al The Grand di Londra nel corso del tour di The Noise. Trattandosi di un disco loud, Hammill va in tour con una formazione che rinverdisce i fasti del K Group: il leader alla chitarra, Stuart "Holly" Gordon violino, chitarra e cori, Nic "Mozart" Potter e Manny "Max" Elias alla sezione ritmica.

Il disco si apre alla grandissima, con un giro di chitarra alla Lou Reed (Vicious) per Sci-Finance (Revisited). Ma PH non è una rock star e da subito l'atmosfera si fa più dura e spigolosa.
The Habit Of The Broken Heart è un lento ipnotico giocato su basso e batteria, tratto da The Quiet Zone, ma all'inizio potrebbero essere gli Stooges almeno fino a che interviene il violino.
Sign, da Sitting Targets, è ancora basato su un ritmo ipnotico ed incessante alla Can.
I Will Find You (da Fireships) è forse troppo melodica per una band new wave, anche se ricamata dal violino di Hooly.
Lost and Found è un altro lento teso, da Over, prolungata per ben otto minuti.
Planet Coventry (nuova canzone da The Noise) e Empress's Clothes (Sitting Targets) sono lunghe, dure e stranianti.
Il concerto torna ad essere più umano con l'eccitante Cat's Eye / Yellow Fever, ancora da Quiet Zone, che si conferma il padre dell'idea del quartetto punk di PH.
Chiusura alla grande con una torrida versione di dodici minuti di Primo On The Parapet, il capolavoro di The Noise, e il bis di Central Hotel, rock & roll da Sitting Targets.

consiglio per l'acquisto: un vivace disco dal vivo, per ogni collezionista di PH in concerto.

rating del recensore: ★★★★


4 commenti:

Unknown ha detto...

Lo sto ascoltando adesso,no non cambio la mia opinione: Il peggiore live di Hammill e ne ho ascoltati moooolti.Non capisco proprio perchè ci dovrebbe essere. Un Gordon che qui può confrontarsi con Graham Smith e, scusa,risulta impercettibile.D' altra parte Many Elias non so se conosce suonare più di 2 ritmi- mi risulta che gli ultimi capelli di Evans sono caduti proprio ascoltandolo. E Hammill? Niente! Fuori tempo in molte canzoni, voce sforzata ad essere dura....e basta. Chi lo vuole ascoltare deve tener conto che in realtà Hammill non è cosi-è molto migliore
Makis

Blue Bottazzi ha detto...

Come hai letto, a me piace. Soprattutto l'inizio (grande Sci-Finance, Broken Heart e Sign) e la fine (Yellow Fever, Primo, Central Hotel). Certo, è un PH un po' duro... ma meno urlato di Passionkirche, alla fine...

Anonimo ha detto...

Scrivo quando ho qualcosa da dire diverso dalla tua opinione, se concordiamo non ha senso discutere. Devo solo chiarire che l'urlo di Hammill mi piace, non e' questo il mio problema. D'altra parte non credo che P.H sia duro in questo live-fa uno sforzo di essere molto ritmico e per me non funziona
Makis

Blue Bottazzi ha detto...

Il bello dei commenti è che ampliano il ventaglio dei pareri critici a disposizione di chi cerca informazioni sul sito. Esiste più di un punto di vista e questo mi piace molto.