PH > Roaring Forties


Fie! settembre 1994

Sharply Unclear (5:40)
The Gift Of Fire:
- Precursed
- Talk Turkey (8:30)
You Can't Want What You Always Get…
…If You Havent Got It Yet (9:32)

A Headlong Stretch:
Up Ahead Continental Drift The Twelve Long Light Backwards Man As You Were Or So I Said (19:24)

Your Tall Ship (5:00)

brani di Peter Hammill

registrato dall’agosto 1993 al maggio 1994 agli studi Terra Incognita di Bath da:

Peter Hammill: chitarra, piano, voce
Nic Potter: basso
Stuart Gordon: violino
Simon Clarke: organo
David Jackson: sassofono, flauto
Manny Elias: batteria

Un disco che non ti aspettavi, nel 1994. Vent'anni dopo l’ultimo disco dei VDGG (e dieci anni prima del prossimo), RF è un disco che manifesta echi e voglie Progressive da Van Der Graaf Generator.
Peter Hammill ha quarant'anni e dimostra ancora una volta di essere imprevedibile uscendo dalla logica quiet / loud che lui stesso ha appena codificato.
Roaring Forties, i "ruggenti quaranta", sono i forti venti del sud del mondo (appena a settentrione dei Furious Fifties), ma anche sono i 40 “anni ruggenti” dell'artista.

RF è disco che sarebbe probabilmente perfettamente riuscito con il contributo dei Van Der Graaf anziché come disco solista, ma è comunque molto piacevole, anche grazie all’apporto strumentale di Jaxon, come quello di Manny Elias, Nic Potter e Stuart Gordon.
Anche se si tratta di un CD, il lavoro è idealmente diviso in due facciate come su un vecchio LP, grosso modo con due suite senza soluzione di continuo. La prima facciata è la più facilmente fruibile, con le energiche Sharply Unclear, The Gift Of Fire e You Can’t Want What You Always Get che si incastrano l’una nell’altra con tanto di intermezzi strumentali, con la band al completo e con il cesello dello straziato sassofono di David Jackson.
La “seconda facciata” è quasi interamente occupata dai venti minuti di A Headlong Stretch, una classica suite alla PH sul modello di A Plague of Lighthouse Keepers (Pawn Hearts) come di Flight (A Black Box). Un percorso affascinante fra sette melodie differenti, però molto nude nell’arrangiamento, al pari del citato Flight.

Chiude l'orecchiabile Your Tall Ship, uno di quei piccoli grandi gioielli di PH che potrebbero anche essere trasmessi alla radio -- ma non lo sono. Il brano più immediato anche nei testi, che ispirano il titolo del disco, e che evocano la metafora del viaggio della vita, questa volta su una nave anziché un aereo...

Un disco tipico ed atipico al tempo stesso, a cui non farà seguito un Furious Fifties, ad uso di tutti gli orfani di Pawn Hearts. In qualche modo la versione più complessa di Fireships.


brani inseriti nel live show: Your Tall Ship, A Headlong Stretch

consiglio per l'acquisto: un bel disco per gli amanti del PH progressive e dei VDGG.

rating del recensore: ★★★★

1 commento:

Anonimo ha detto...

Furious Fifties? Yes!! "Incoherence"
Makis