Virgin, aprile 2005
Every Blood Emperor
Boleas Panic
Nutter Alert
Abandon Ship!
In Babelberg
On The Beach
Vulcan Meld
Double Bass
Slo Moves
Architectural Jair
Spanner
Crux
Manuelle
'Eavy Mate
Homage to Teo
The Price Of Admission
brani di (1, 3, 5) Peter Hammill; (2) Jackson; (4) Evans, Hammill; (6) Jackson, Hammill; (7-17) VDGG
registrato dal 15 al 21 febbraio 2004 a Pyworthy Rectory nel North Devon da:
Hugh Banton: organo, chitarra basso
Guy Evans: batteria
David Jackson: sax, flauto, soundbeam
Peter Hammill: voce, piano elettrico, chitarra elettrica
I VDGG come quartetto si erano sciolti dopo World Record, alla fine del 1976. Prima del 2004 si riunirono semi-ufficialmente solo in un'occasione, per suonare Lemmings alla Union Chapel nel 1996; inoltre in occasioni private come feste di compleanno per suonare jam demenziali e (come racconta Guy Evans) cover come Strawberry Fields Forever o Je t'aime.
Incontrandosi sempre più spesso in occasioni di funerali si resero conto che in futuro avrebbe potuto non esserci più l'occasione di una reunion. Nel 2003 suonarono Still Life alla Queen Elizabeth Hall a Londra. Nel dicembre dello stesso anno Hammill subì un infarto miocardico, che forse fu la spinta definitiva a convincere i quattro membri del line-up classico a fare di nuovo musica assieme. Si riunirono nella casa colonica del batterista Guy Evans nel Devon, e riempito un locale con gli strumenti musicali, i quattro si misero a jammare in libertà come un jazz band, arrangiando anche qualche canzone nuova che Hammill avevo portato con sé. Dopo una settimana di prove e registrazioni la session fu chiusa, per passare alla selezione del materiale ed al mix.
Questo metodo di registrazione, inusuale per una rock band quanto abituale per i virtuosi del jazz, condusse alla realizzazione del disco della reunion, quasi vent'anni dopo il precedente capitolo. Il suono è il più brillante mai ottenuto dalla band, in qualche modo moderno, in qualche modo fuori dal tempo, proprio per il metodo quasi improvvisato (o decisamente improvvisato) con cui era stato ottenuto. Il materiale era sufficiente per riempire due CD; sul primo trovarono posto le canzoni, perlopiù di Hammill con il contributo evidente dei tre strumentisti, primo fra tutti il sax emozionante di David Jackson. Il secondo CD fu dedicato alle improvvisazioni strumentali, alcune più strutturate, come Manuelle, altre più caotiche, ma mai prive di energia: l'energia primordiale di chi scopre di aver taciuto per troppi anni.
Per quanto differente da ogni cosa registrata prima (e dopo) dalla band, il suono di Present è straordinario, vivo e presente come se l'ascoltatore fosse seduto nella stessa sala delle registrazioni. Mi sarebbe piaciuto sentire qualche classico del passato subire lo stesso trattamento, magari le canzoni di Still Life, bellissime ma compresse dalle registrazioni dell'epoca. Ma il destino aveva progetti diversi per la band...
brani inseriti nel live show: Every Bloody Emperor, Nutter Alert
consiglio per l’acquisto: non è il disco preferito dai vecchi fan della band, ma dal mio punto di vista è il più "vitale"
rating del recensore: ★★★★
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