PH > The Love Songs

Charisma 1984

"Just Good Friends"
"My Favourite"
"Been Alone So Long" (di Chris Judge Smith)
"Ophelia"
"Again"
"If I Could"
"Vision"
"Don't Tell Me"
"The Birds"
"This Side of the Looking Glass"

brani di pater Hammill

In tutti i dischi di Peter, che si tratti di loud o calm, di new wave o prog, è costante la presenza trasversale di liriche ballate lente, canzoni d’amore melodrammatiche che in qualche modo costituiscono il meglio della sua arte. Nel 1984 PH decise di recuperare dieci di questa canzoni, il cui tema fosse strettamente l’amore, di rivederle, rimixarle modificando il peso di quello o questo strumento, e di registrare ex novo tutta la parte cantata.
Va da sé che il risultato è quanto di più adatto ad accostarsi alla poetica e alla produzione solista di Hammill.

Delle dieci canzoni:

Just Good Friends, in origine su Patience,
“ogni volta che siamo così vicini
io do per scontato che sarà l’ultima volta
per quanto potremo ancora fingere
di essere solo buoni amici?
Ti ho dedicato la mia devozione
non ho assi nella manica
se uscissi in silenzio dalla tua vita
te ne accorgeresti?
Ho emozioni confuse
devo restare o devo andare?
Siamo talmente buoni amici?”

My Favourite è una bella ballata acustica da pH7
“In vita mia ho mentito una volta o due
sono stato un truffatore, ma credimi
quello che ti sto per dire è vero
non c’è altro modo di esprimere quello che penso:
sei la mia favorita, sei quella che amo”

Been Alone So Long è da Nadir’s Big Chance. È un gioiello, una ballata assolutamente romantica che avrebbe potuto essere cantata dal grande Roy Orbison. Non è una canzone di PH ma una perla di Chris Judge Smith, il partner di Hammill nei primissimi Van Der Graaf Generator.
“Sono stato solo così a lungo
che ho dimenticato come sia avere qualcuno al fianco
e avvertirne il respiro tranquillo
quando mi svegli odi notte.
Sono stato solo così a lungo
che ho dimenticato cosa dire
se incontro qualcuna che mi può facilmente ricordare di te
sorrido ma guardo altrove
guardo dall’altra parte…”

Ophelia è una ballata per chitarra acustica da Sitting Targets, ospite pressoché fissa dei concerti.

Again è una splendida ballata romantica in origine su In Camera, il capitolo conclusivo della trilogia progressive.
“Sento il tuo profumo
indugiare come le gocce
sulla finestra dopo la pioggia
un passato che vive nel presente
ma che è andato e non tornerà più”

If I Could un’altra ballata ospite fissa del repertorio live. In origine su The Future Now, apriva la seconda facciata del vinile originale di The Love Songs.
“Devi essere pazza a rimanere qui
e io impazzirò quando te ne andrai;
anche se sono così tante le cose da dirti
le parole escono troppo lente
e ora che sto per perderti
tutte le parole arrivano troppo tardi;
se adesso ti dicessi che ti ho amata
che effetto ti farebbe
possa io restare in silenzio
se le mie parole nascondessero bugie
lo direi se potessi…”

Vision è un altro splendido classico che risale addirittura al 1971, al primo ingenuamente dolce album solista di Hammill. Un’elegia su un tappeto di archi.
“ho una visione di te chiusa nella mia testa
si insinua nella mia mente e mi riscalda nel letto
la visione di una visione
che mi protegge dalle paure della notte
e mentre la stagione va avanti il mio amore resta forte
non so dove finisci tu e dove inizio io
devo solo aprire la mia mente ed i ricordi ci si riversano
sii mia figlia, sii la mia amante
ingoiami nel tuo bagliore
prendi la mia lingua prendi il mio tormento
prendi la mia mano e non lasciarmi andare”

Don’t Tell Me è da Enter K, il primo album registrato con il K Group. Un lento ricamato da un sax dilaniante, ed ancora una volta una dolente storia d’amore che finisce:
“Non devi dire nulla, il silenzio è dolce
siamo stati insieme oggi come non potremo mai più
la tua testa sul cuscino, la distanza nei tuoi occhi
stai già provando la parola addio
quando la sera arriverà di questo giorno perfetto
scivolerai via?
Non dirmi niente, non c’è bisogno che tu dica neppure una parola…”

The Birds è un piccolo pezzo sinfonico, una poesia tratta ancora dal lontano passato di Fool’s Mate.
“La primavera è arrivata troppo presto quest’anno:
fiori di maggio che fioriscono in febbraio.
Dovrei essere triste per il mese o felice per il cielo?
Gli uccelli non sanno più cosa cantare
e, amico io, neppure io…”

Chiude tanto album This Side Of The Looking Glass, un grande pezzo sinfonico per voce e orchestra, forse la realizzazione stessa di PH come artista.
È un melodramma cantato con tutta l'energia espressiva della voce accompagnato solo da una orchestra tempestosa. Il titolo è un richiamo al secondo libro di Alice di Lewis Carroll.
"le stelle nel cielo brillano ancora su di me
come sarebbero da amare se tu fossi con me
ma tu hai attraversato lo specchio
e mi hai lasciato solo a passare queste notti
sono perso, sono instupidito, sono cieco
sono ubriaco di tristezza, annegato dalla follia
l'onda mi travolge, lo specchio mi respinge
l'eco della tua risata attraversa lo specchio
ed io sono solo
nessuna amicizia, nessun conforto, nessun futuro, nessuna casa
il passato si ferma con me
tu sei tutto l'amore che io abbia mai conosciuto
e senza di te io non sono altro che vuoto e silenzioso
rifletto (su) quello che ho perso
ti ho lasciata scappare troppo presto
riesci a sentirmi? questa è la mia canzone
sto morendo; te ne sei andata"


"Just Good Friends" - Patience
"My Favourite" - pH7
"Been Alone So Long" (Chris Judge Smith) - Nadir’s Big Chance
"Ophelia" - Sitting Targetes
"Again" - In Camera
"If I Could" - The Future Now
"Vision" - Fool’s Mate
"Don't Tell Me" - Enter K
"The Birds" - Fool’s Mate
"This Side of the Looking Glass" - Over

consiglio per l'acquisto: uno dei punti di ingresso privilegiati all’arte di Peter Hammill.

rating del recensore: ★★★★

5 commenti:

Unknown ha detto...

A parte le semivive "If I Could" e "Don't Tell me" che le trovo molto migliori dalle originali le altre che ha modificato le ha messe nel salone della copertina. Perle come "Again", "Vision", "The Birds", "This Side..." per me qui sono diventate senza cuore e non so perche', forse la casa discografica aveva voluto qualcosa piu' "light" per avere un po' di successo. Da dimenticare
Makis

Blue Bottazzi ha detto...

A volte quello che ci spaventa è la differenza. Con quello che già conosciamo.
Invece a me la differenza ha sempre affascinato.

fanis ha detto...

Ho sentito queste canzoni centinaia di volte in diverse maniere. Non mi spaventa la differenza, mi spaventa QUESTA differenza
Makis

Anonimo ha detto...

D'accordo con Makis, il disco più brutto, anzi, l'unico disco brutto di Hammill.
Insopportabilmente mieloso, la voce ruffiana tradisce le grandi qualità vocali e trasforma in canzonette brani anche splendidi.
Eppure, al primo ascolto, mi piacque tantissimo.

andrea sansoni

Simone Cavatorta ha detto...

Su questo disco i pareri sono sempre abbastanza discordi... c'è chi lo ama, chi lo odia e chi sta nel mezzo.
Personalmente, mi piace molto la nuova versione di Just Good Friends, e anche Vision e Looking Glass le preferisco alle originali... invece proprio non riesco ad ascoltare Again, che per me perde tutto il suo fascino. Per le altre, non noto grossi miglioramenti nè peggioramenti.
In generale, comunque, la scelta di mettere solo canzoni lente la trovo un po' discutibile... certo, sono tutti brani molto belli, ma è un album che non riesco mai ad ascoltare dall'inizio alla fine.